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Sam & Max
Un'ipercinetica vita multimediale

(by Diduz)

Nel mese in cui l'avventura grafica Sam & Max Hit the Road compie 30 anni, decido di allargare lo sguardo all'intero universo del cane e del coniglio: creati tra gli anni Settanta e Ottanta da Steve Purcell per sfizio personale, diventati dei personaggi veri nel sottobosco del fumetto indipendente, hanno avuto una seconda vita grazie ai videogiochi, con contorno di serie animata. Vivono indagando (non arriverei a dire che indagano per vivere, sembra che lo facciano a tempo perso): immagino che il cane bogartiano e il coniglio ipercinetico troverebbero divertente l'idea dei fan che indagano su di loro e aprono un bel dossier! Ecco a voi la cronologia di Sam & Max: quarant'anni abbondanti di follie a piede libero!
NOTA: Ho cercato di limitare al minimo la pubblicazione di materiale protetto da copyright, confidando nel diritto di cronaca. Anticipando quanto scrivo nel testo, vi ricordo che la maggior parte delle avventure fumettistiche sono contenute nelle varie edizioni dell'antologia "Sam & Max Surfin' the Highway". La serie tv fu invece venduta in cofanetto dvd solo in lingua originale nel 2008, edizioni Shout! Factory, formato NTSC.

 

 

1980-1989: le radici della sfrontatezza
Partiamo dagli '80, ma a dir il vero la suggestione di Steve per i disegni di suo fratello minore Dave ha radici ancora più lontane. Il fratellino provava a disegnare due personaggi, un cane e un coniglio, in avventure simil-poliziesche: i risultati grafici erano però talmente approssimativi che l'aspirante artista veniva preso in giro dal fratellone, che interveniva nei suoi fumetti amatoriali con testi surreali, suggerendo nei dialoghi che "Sam" e "Max", perché si chiamavano già così, non riuscissero a distinguersi nemmeno tra di loro (un lapsus che diventerà una gag tormentone). Steve, artista iscritto al CalArts, vedeva del potenziale in quell'idea scherzosa, così chiese formalmente a Dave di poterli "adottare" alla fine degli anni Settanta, di fatto ricreandoli seguendo il suo peculiare stralunato senso dell'umorismo. Mentre frequenta ancora l'accademia, Steve non può fare a meno di divertirsi con i due personaggi, che graficamente sta ancora cercando, nel giornale settimanale del campus: qui in basso c'è la prima tavola di Sam & Max mai condivisa col mondo, risalente al 1980 (fonte lo speciale Summer of Sam and Max dei fu-Telltale).

Sam & Max, così come li conosciamo, si mostrano maturi al pubblico solo nel 1987: i tipi FishWrap Productions, dietro intercessione del collega cartoonist Steve Moncuse, pubblicano il comic book di 36 pagine "Sam & Max, Freelance Police Special Edition #1". Nella loro prima storia lunga lì contenuta, "Monkeys Violating the Heavenly Temple", come di consueto accompagnata da tavole autoconclusive o un paio di storie brevissime, conosciamo il tran-tran quotidiano dei due: violente risse con teppisti e malviventi vari, due chiacchiere con l'amico detective privato Flint Paper, uno scontro con un gruppo di allucinati cultisti. Qui in basso la prima tavola della storia: è il debutto ufficiale e "professionale" dei nostri detective!

Il 1988 è un anno speciale per Steve: entra nella Lucasfilm Games e realizza tutto l'artwork cartaceo (copertina e National Inquisitor inclusi) per Zak McKracken and the Alien Mindbenders. I colleghi hanno capito l'estro surreale di Purcell e gli danno briglia sciolta, mentre lui nel frattempo prosegue le pubblicazioni con i suoi pargoli. Proprio quell'anno il duetto è ospite di un numero di GrimJack della First Comics, con la storia breve "Fair Wind to Java" (6 tavole). È il preludio a una lunga avventura, seminale per i nostri pelosi antieroi: "Sam & Max On the Road" (1989), 36 pagine di follia dove visitano attrazioni assurde in giro per gli Stati Uniti. Vi ricorda qualcosa?
Purcell decide presto di cimentarsi anche con la grafica stessa dei videogiochi, perciò non resiste al primo cammeo di Sam & Max in un fondale, datato 1989: aguzzate la vista nell'ufficio di Indy in Indiana Jones and the Last Crusade - The Graphic Adventure!

1990-1994, i favolosi anni Novanta: i videogiochi adottano Sam & Max
Sam & Max sarebbero rimasti degli illustri sconosciuti al di fuori della cerchia nerdica fumettistica underground americana, se i colleghi di Steve alla Lucasfilm Games non se ne fossero perdutamente innamorati. Ron Gilbert decide di organizzare una "Scumm University" per insegnare ai nuovi acquisti come usare il linguaggio di programmazione SCUMM, e chiede proprio a Purcell di creare della grafica che gli "alunni" possano manipolare per fare i loro esercizi. Secondo quanto ricostruito a memoria dagli interessati, Steve crea (in EGA a 16 colori!) gli sprite di Sam & Max e due location, cioè il loro ufficio e la strada antistante. Questi file sembravano perduti, finché Frank Cifaldi della Videogame History Foundation alla fine del 2020 non ha rinvenuto alcuni degli sprite, dispersi nei sorgenti di The Secret of Monkey Island!

Nel 1990 Purcell comincia anche a disegnare vignette e personaggi per decorare la fanzine dell'azienda, The Adventurer, e lì finiscono pure Sam & Max, in gustose tavole singole a colori autoconclusive che parodizzano i giochi in lavorazione. Dal '90 al '91 Steve li manda tra i pirati, tra i cieli a combattere contro la Luftwaffe di Hitler (per Secret Weapons of the Luftwaffe), ad Atlantide, a falciare Stormtrooper e a volare sugli X-Wing.
Quando arriva l'offerta del presidente LucasArts Kelly Flock, per creare un'avventura grafica con i personaggi che ormai sono la mascotte dell'azienda, Steve è in pieno decollo creativo: mentre lavora sul punta & clicca Sam & Max Hit the Road diretto da Mike Stemmle & Sean Clark, nel corso del 1992 pubblica con la Epic Comics ben due nuove storie a fumetti, riproposte insieme a versioni colorate delle precedenti. La prima è considerata da molti fan la migliore: "Bad Day on the Moon" (30 tavole), dove i nostri se la vedono con una popolazione di scarafaggi giganti (ma imborghesiti) sulla Luna. In "Beast From the Cereal Isle" (15 tavole) esorcizzano un supermercato posseduto da un'entità demoniaca. Ovviamente, l'uscita di Hit the Road è celebrata da una tavola sul n. 6 di The Adventurer, dove si riecheggia una situazione simile a quella dell'intro del gioco (ma più classica, in questo caso in un confronto diretto con la creatura di Frankenstein).
All'uscita dell'avventura Sam & Max Hit the Road, per la prima volta i due parlano: negli Usa sono doppiati da Bill Farmer e Nick Jameson, in Italia da Pierluigi Zollo e Riccardo Rovatti.

 

 

1995-1999: i frutti della gloria
Dopo l'exploit di Hit the Road, ora c'è una nutrita fascia di pubblico che conosce Sam & Max: non si può dire che siano fenomeni di massa, ma non sono nemmeno più di nicchia. Nel 1995 Purcell si accorda con l'editore Marlowe & C. per la pubblicazione della prima edizione dell'antologia "Sam & Max Surfin' the Highway". È solo un riscaldamento, perché il pezzo forte è l'interessamento della canadese Nelvana, uno studio di animazione, per la realizzazione di una serie tv, "The Adventures of Sam & Max: Freelance Police": va in onda per una stagione di 13 episodi da 22 minuti l'uno. È diffusa negli Usa su Fox Kids tra il 1997 e il 1998, in Canada su YTV, e più avanti col titolo di "Sam & Max: libera polizia d'assalto!!!" persino su RaiSat Ragazzi nel 1999. Steve sviluppa la serie con lo sceneggiatore J. D. Smith, creando il personaggio originale di una bambina (The Geek) che fornisce ai due protagonisti marchingegni strani, quasi fosse per loro il Q di 007. C'è un variegato staff di sceneggiatori ben sintonizzati sui nostri eroi, ma alcune puntate sono scritte da Purcell stesso, mentre la regia è sempre a cura di Steve Whitehouse. Le voci passano a Harvey Atkin e Rob Tinkler in originale, ad Alberto Angrisano e Stefano Crescentini qui da noi. La serie non viene rinnovata ("per colpa dei Power Rangers", scherzerà Steve). Se siete curiosi, i ragazzi di Spegni il computer e vai a dormire hanno recuperato registrazioni di sei puntate in versione italiana.

 

 

Nel frattempo, anche se le storie a fumetti lunghe si sono fermate, Purcell ne realizza tra il '97 e il '98 un paio di brevissime a colori, per promuovere la serie animata ("Sam & Max in The Kids Take Over!", "Sam & Max in Belly of the Beast", rispettivamente di 2 e 3 pagine). Allo stesso tempo non ha mai interrotto le tradizionali tavole autoconclusive per l'Adventurer lucasiano, parodiando fino all'estate del 1996 Full Throttle, Star Wars Dark Forces, il gioco per bambini Mortimer, Afterlife e Outlaws. Curiosamente esiste un'ulteriore tavola di questo tipo realizzata nel 1997, sfottò a The Curse of Monkey Island, ma a quel punto l'Adventurer non esisteva più, quindi non sono stato in grado di ricostruirne la prima pubblicazione.
Terminato questo periodo così florido, per qualche anno Sam & Max rimarranno dormienti, mentre il loro papà si farà tentare dall'Industrial Light & Magic prima e dalla Pixar poi, per quasi vent'anni. Qualcun altro però gli offrirà presto di rilanciarli...

2000-2004: false partenze
In attesa di un impiego stimolante, poco prima di entrare alla Pixar, Steve Purcell cerca di realizzare qualcosa con i suoi personaggi, e non ha problemi a concederli di nuovo in licenza per un paio di videogiochi... che però non verranno mai pubblicati. Tra il 2000 e il 2002 il gruppo di ex-Lucas degli Infinite Machine si mette al lavoro sull'action-adventure Sam & Max Plunge Through Space, su testi e sceneggiatura di Chuck Jordan: non entrerà mai in produzione, perché l'azienda fallisce. La licenza viene allora spostata di nuovo alla LucasArts, dove il vecchio amico Mike Stemmle mette in cantiere Sam & Max Freelance Police, punta & clicca diviso in sei casi, idealmente anche scaricabili separatamente dalla rete. Nel marzo 2004 la produzione viene interrotta per le cause che illustro nel mio articolo, così in quel periodo l'unico exploit pubblico del cane e del coniglio è un cortometraggio in Flash realizzato da Steve stesso con Gary Winnick, intitolato "Sam & Max: Our Bewildering Universe" (2001). Non ha nulla a che vedere con l'omonima tavola presente in diverse raccolte, bensì è la parodia dei presunti video complottistici su autopsie aliene.

 

 

2005-2010: il ritorno della meritata gloria
Il vero ritorno di Sam & Max si celebra a fine 2006, quando la Telltale Games avvia la Sam & Max Season One, serie di avventure grafiche episodiche distribuite online. Questi anni vedranno un vero revival del duetto, con le successive via via più sofisticate Sam & Max Season Two (2007-2008) e Sam & Max: The Devil's Playhouse (2010). La voce originale di Sam si stabilizzerà su David Nowlin, mentre quella di Max sarà a cura del misterioso ed elusivo William Kasten (pseudonimo), dopo un primo episodio affidato a Andrew Chaikin, che lasciò per motivi di salute. Per l'occasione Purcell, nel frattempo a tempo pieno alla Pixar, trova il tempo per scrivere e illustrare finalmente una nuova avventura a fumetti tra il 2005 e il 2007, "Sam & Max: The Big Sleep", una sorta di motion comic per il sito dei Telltale, da me tradotto qui. Nel 2008 sono proprio i Telltale a finanziare e vendere, in doppia versione paperback e cartonata-numerata, una nuova edizione di "Sam & Max Surfin' the Highway", ampliata con quanto realizzato da Steve tra l'ultima edizione e questa. Sempre nel 2008 l'americana Shout! Factory propone un cofanetto dvd con la serie animata Nelvana, impreziosito da un luminoso artwork originale curato da Purcell stesso (Steve realizza inoltre le copertine per tutti i videogiochi Telltale, incluse illustrazioni esclusive per i cd delle loro colonne sonore).

 

 

2011-oggi: pausa di riflessione con ricapitolazione
Nell'ultimo decennio, dopo la chiusura dei primi Telltale, la Skunkape Games ha pubblicato nel 2020 e nel 2021 le remaster della prima e seconda stagione telltaliane, reintitolate Sam & Max Save the World e Sam & Max Beyond Time and Space, in attesa di proporre lo stesso trattamento per The Devil's Playhouse. Non è andata benissimo con un altro esperimento, Sam & Max This Time It's Virtual (2021) della Happy Giant, intreccio di avventura grafica e minigiochi per la VR, con Dave Boat come nuova voce di Max: ben scritto da Stemmle ma dal gameplay accolto con freddezza (quando è stato accolto, perché pochissimi dei vecchi fan si sono lanciati nella realtà virtuale). La passata e recente gloria tiene per ora assai in forma il cane e il coniglio, ma rimaniamo in fiduciosa attesa dei prossimi sviluppi! Steve completerà mai la misteriosa storia a fumetti, dove sparano a Max e viene sostituito da una scimmia al fianco di Sam? Ai posteri l'ardua sentenza...
Per rimanere in contatto con la nostra coppia di poliziotti freelance preferita, fate riferimento alla pagina Facebook Sam & Max Funhouse aperta nel 2013, dove troverete annunci, foto di merchandising e action figure, nonché svariate illustrazioni realizzate da Steve e non pubblicate ufficialmente altrove.