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Tim Schafer e lucasdeliranti assortiti
alla Milan Games Week

by Diduz

 

 

Il 29 settembre del 2017 è stato un giorno speciale. In occasione della Milan Games Week per la prima volta Tim Schafer è venuto a trovarci in Italia. Essendo refrattario a questo tipo di manifestazioni causa caos, di solito me ne tengo lontano, però mi sono presto reso conto che non potevo esimermi a questo giro. Non solo per cogliere l'occasione di farmi firmare qualcosa da Tim e scattarmi qualche foto con lui, ma anche per incontrare di persona, nella maggior parte dei casi per la prima volta, fan di Lucasdelirium che seguono il sito da eoni, quando non mi hanno dichiarato addirittura di essere cresciuti leggendolo! Insomma, Tim è stato allo stesso tempo uno scopo e un'ottima scusa, un... magnete, se vogliamo metterla così.

Ad accompagnarmi nell'impresa, la mia metà Elisa (nella foto con me), paziente complice e ogni tanto giocatrice.

Questo articolo non è un resoconto giornalistico, quindi se desiderate sapere cos'abbia detto Schafer nell'incontro in mattinata, vi consiglio di leggere il resoconto di IGN Italia, integrandolo con quest'intervista di Eurogamer e quest'altra a Outcast. Indispensabili anche per chi c'era e non ha capito quasi nulla, a causa dell'assenza totale di traduzione (se posso permettermi: pecca dell'organizzazione). Calcolate comunque che, se leggete Lucasdelirium, al 90% si trattava di concetti espressi da lui in mille altre occasioni e da me in passato tradotti. Tra le domande del pubblico, mi è rimasta impressa quella di Christopher Sacchi, che gli ha domandato se ricordasse il modo in cui partorì i poemi recitati al Blue Casket, nel secondo anno di Grim Fandango. Domanda originale, alla quale Tim ha risposto dicendo che miscelava sentimenti personali, che non avrebbe mai espresso a voce alta, con suggestioni di enigmi già risolti nel gioco ed enigmi futuri.
Basta con le chiacchiere: finito l'incontro, è partita la sessione di autografi e foto, che si stava prolungando fino al punto da sforare nell'incontro successivo, così Tim ha deciso di continuare fuori nel corridoio! Cominciamo la galleria con il sottoscritto che si è fatto firmare da Tim... il poster della Double Fine Adventure! Perché non qualcos'altro, magari una scatola storica? Primo: non volevo rischiare di rovinarne una nel bailamme e nello zaino. Secondo: dopo aver trascorso un anno a tradurre il documentario dei 2 Player Productions, ho pensato che sarebbe stato bello avere una firma su qualcosa che legasse me a lui e alla Double Fine. Nelle foto qui sotto gli stavo appunto dicendo: "Non mi conosci, ma sono quello che ha tradotto in italiano il documentario!" E lui: "Ah, tu sei quello lì?!?!" Come dire: "Ah, ecco che faccia ha quel pazzo!" :-D


Subito dopo è stata la volta di Elisa, che ha portato a Tim un artwork realizzato appositamente da lei stessa. Rappresenta me e lei sotto forma di Hexipal di Broken Age, diretti alla Milan Games Week per incontrare Tim. Ecco le foto e l'artwork in tutto il suo fulgore hexipalico.


 

 

Terminata la conferenza, durante la quale ho incontrato un affettuoso lucasdelirante elusivo che mi ha chiesto di firmargli un suo manuale di lavoro (!), ho approfittato dell'occasione per fare un gruppo con qualche lettore storico del sito.

 

 

Nella foto ci sono: con maglietta di Grim Alberto "Neo-Geo" Semprini del podcast Calavera Cafè (con lui abbiamo registrato il puntatone su Thimbleweed Park, ma non ci eravamo mai incontrati prima di persona!); accanto a lui il leggendario gamer, giornalista videloudico nonché rocker Giuseppe "Joe Slap" Puglisi (divisi con lui l'esperienza dello Speciale di The Games Machine sulle avventure grafiche); dopo quest'ultimo c'è Valerio, uno dei fan di Lucasdelirium più giovani che abbia mai incontrato. Importante sottolinearlo non per trattarlo paternalisticamente, ma per smentire che un certo tipo di gioco intercetti gli interessi solo dei quarantenni. Dietro di me spunta il passionale esteta Gaetano Crisafulli, oltre dieci anni fa noto a Lucasdelirium come Ifride. L'uomo con cravatta è Andrea Punzo, zio di Adelmo Fattorusso che accanto a lui ha in mano una copia di Grim: incontrai già i due a Napoli nel 2009 quando Noah Falstein venne in Italia, ma Adelmo ha raggiunto livelli di lucasdelirio professionale, avendo al suo attivo visite in sede alla Double Fine e ai Telltale, con foto a documentarlo, pubblicate illo tempore da queste parti. Tra loro due, dietro, in modalità stealth, monitora la situazione Mik, con cui abbiamo condiviso gran parte della passeggiata tra gli stand (e mi son servito di lui, dotato di sguardo più a 360° sull'ambiente, per orientarmi!). Proseguendo verso sinistra, ci sono Lorenzo Miniero e il suo amico Mario Astarita. Anche Lorenzo aveva già incontrato Tim alla Double Fine: gli portò del limoncello. Gliene ha portato altro. Speriamo che Schafer non abbia guidato mentre è stato da noi.

Passeggiando per lo stand degli indie, non potevo che imbattermi in due epiche leggende. Cristiano "Gnupick" Caliendo non dovrebbe aver bisogno di presentazioni: altro conduttore di Calavera Cafè, sceneggiatore e designer, vecchia conoscenza da una vita. Nella foto ci siamo io ed Elisa, con Cristiano tra Carlo De Rensis e Adriano Bizzoco, entrambi di Adventure Productions. Io però devo segnalarvi anche il ritratto di Gnupick con Tim, per me il più bello tra quelli scattati dai fan alla fiera (almeno tra quelli che ho visto). A questo proposito, la frequente attribuzione dei due Monkey Island a Schafer nel corso della fiera, forse anche per ragioni di semplificazione (Schafer in realtà partecipò a dialoghi e codice), mi è sembrata un po' forzata: Ron Gilbert non la prenderebbe bene... La foto di Cristiano tuttavia è perfetta: in effetti la battuta "Guarda dietro di te, una scimmia a tre teste!" fu scritta proprio da Schafer (come dialogo provvisorio, che Ron volle a tutti i costi trasformare in una vera gag). Nella foto a destra, selfie obbligatorio con Federico "Mystinsun" Maggiore, doppiatore ormai professionale con all'attivo il protagonista dell'avventura grafica The Wardrobe, ex-tester con me e Cristiano delle versioni italiane di Bone 1 e Bone 2, in seguito prezioso tester anche della nostra traduzione di Psychonauts!

Altro giro, altri lucasdeliranti che si sono dati allo sviluppo attivo di videogiochi. Nella foto sotto sono in compagnia dei Footprints Games, alias Francesco e Maurizio "TexMurphy78" De Angelis. Ho provato ancora una volta la loro avventura punta & clicca cartoon Detective Gallo (di cui peraltro sono un backer). Si è parlato di stili grafici, enigmi, Full Throttle. S'è parlato assai. Tenendo presente il nickname di Maurizio, avremmo dovuto discutere anche di quest'individuo, che non c'entra con la LucasArts ma dovrebbe essere ricordato un po' di più per quello che ha dato al genere. ;-)

 

 

Si dice che Tania e Stefano Maccarinelli, noti nell'ambiente come Stelex Software, al momento immersi nell'avventura Elsemir e i cinque doni magici, che vanterà tra i doppiatori addirittura Angelo Branduardi, conoscano tutti gli sviluppatori di avventure grafiche. Nel corso degli anni, li ho visti ritratti anche con Charles Cecil e Ron Gilbert, per dirne due. Vivo nella consapevolezza che prima o poi salterà fuori un loro selfie col compianto Douglas Adams. Alla MGW hanno pure intervistato in privato Schafer, pare con interferenze di Gnupick nel ruolo del fan disturbatore. Io però dopo l'incontro pubblico e gli autografi ho incrociato Tim nei bagni, alla ricerca dell'orinatoio: mi spiace, ma solo lì capisci l'uomo dietro il mito!

 

 

Chiudo la panoramica con immagini di una teca a tema lucasiano, popolata dagli utenti di GamesCollection (saluto Saxabar!). Ho apprezzato particolarmente gli artwork di Gary Winnick per il Bobbin di Loom, ma anche un Maniac Mansion per C64 in seconda edizione.

C'erano altre persone che mi sarebbe piaciuto incontrare, ma che ho perso nella frenesia della giornata: cito i due assatanati "Danili" di Spegni il computer e vai a dormire (ma in compenso ho firmato, se non ricordo male per Valerio, una copia della fanfiction Last Tales of Monkey Island dell'esimio "Voodomaster" Lapegna, in una sorta di perverso incrocio di fanlucasdelirio che mi ha lasciato frastornato). Le ore passate in fiera sono state piacevoli, divertenti e almeno per me simboliche, come ho spiegato da un doppio punto di vista. Avevo un raffreddore incipiente che si è fermato per l'occasione: al ritorno, in metro, è scoppiata la rinite. C'è qualcosa di magico in tutto questo. ;-)
Un abbraccio a tutti!
Ciao,
Dom