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Law & Order: Legacies

(2011-2012, Telltale Games - Ryan Kaufman)

Omaggio alla serie televisiva Law & Order e relativi spin-off, seguendo le fasi del sistema giudiziario: indagini e processi. Sette casi che vedono collaborare i detective Rey Curtis, Lennie Briscoe e Anita Van Buren (da Law & Order - I due volti della giustizia), Mike Logan (Law & Order - I due volti della giustizia e Law & Order : Criminal Intent) e Olivia Benson (Law & Order : Unità vittime speciali). Nel foro abbiamo invece i procuratori Abbie Carmichael e Michael Cutter (Law & Order - I due volti della giustizia e Law & Order : Unità vittime speciali), Jack McCoy (Law & Order - I due volti della giustizia). I casi si muovono nell'arco di diversi anni, e in alcuni di essi Rey cerca parallelamente di venire a capo di un omicidio mai risolto dal compianto Lennie.

Analisi

DESIGN / SCENEGGIATURA

Nato come gioco su licenza dello spin-off Law & Order : Los Angeles, poi cancellato dopo una sola stagione, Legacies è stato tra il 2011 e il 2012 trasformato in corsa dai Telltale in una sintesi del franchise ideato nel 1990 da Dick Wolf. Il veterano lucasiano Ryan Kaufman, tra l'altro mancato capo-designer del cancellato Full Throttle : Hell on Wheels, alla sua prima esperienza nell'azienda ha deciso di porre il giocatore nei panni di alcuni celebri detective che hanno popolato lo show per vent'anni, facendosi aiutare nella stesura di alcuni episodi dall'Andy Hartzell di Wallace & Gromit e Back to the Future. Se da un lato la miscela risulta un valore aggiunto per gli appassionati (non so quanti in Italia), di certo attira poco chi abbia avuto col telefilm un rapporto nullo o casuale. Nonostante questo, la selezione di Kaufman e del producer Dave Felton (già dietro ai CSI) assicura comunque che i personaggi possano portare sui monitor il loro carisma apprezzabile anche da chi non li conosca. L'idea di riaprire un vecchio caso mai risolto da Lennie Briscoe è un tocco di classe all'interno del marchio: tra i protagonisti più amati dal pubblico, Briscoe fu interpretato dall'attore Jerry Orbach, deceduto nel 2004 insieme al suo personaggio.

Il suo ricordo dona una dimensione in più a Rey ed evita di farlo cadere nelle trappole dell'impersonailità fredda dei poco precedenti CSI. Sospetti e vittime dei casi sono caratterizzati seguendo la classica atmosfera impregnata di stupore per i soprusi sociali e la bassezza umana non troppo lontana da CSI. La scrittura pur manierata è però a mio parere più efficace e sicura, liberandosi dell'abusata idea del giocatore come protagonista affiancato ai suoi beniamini. Qui si gioca coi beniamini stessi: l'immedesimazione ne guadagna. Il giudizio etico e lo humor nero sono bilanciati discretamente, come dimostrano bene da un lato l'episodio su una violenza sessuale su una donna ubriaca (dieci anni dopo ancora più attuale), dall'altro quello del pervertito e del suo lacché che si autodifendono in tribunale.

La forza della creazione di Dick Wolf è stata nel fondere due generi della tv americana: il poliziesco d'indagine nella prima parte di ciascun episodio, con interrogatori, ricerca di indizi e cattura del colpelvole, e il courtroom drama che porta l'azione in tribunale, concentrandosi sull'azione dei procuratori che non devono vanificare lo sforzo delle indagini. Avendo nel 2011 i Telltale abbandonato senza troppe remore gli stilemi dell'avventura grafica classica, Kaufman ha puntato deciso su un'interazione incentrata al 90% sui dialoghi. Non c'è libertà di movimento per gli ambienti, non c'è esplorazione e non ci sono hotspot, se non in breve sezioni di raccolta indizi: ogni episodio è costituito da una sequenza lineare di scene con dialoghi interattivi, di due tipologie differenti. Nella fase di indagine si ascoltano i sospetti, si pongono loro delle domande e si risponde a dei quiz per cuocere a dovere l'interlocutore, evidenziando le contraddizioni nelle sue frasi: in qualsiasi momento è possibile consultare una trascrizione di tutte le conversazioni, nel caso la memoria non vi aiuti o nel caso vogliate abbassare la difficoltà della labile sfida.

La scena in questa sezione dell'episodio va avanti comunque, ma eventuali errori vengono registrati come penalità in un punteggio segnalato da stelle: al termine di ogni sequenza, è possibile rigiocarla per migliorarlo. Sul campo potrebbe capitarvi di cercare un certo numero di indizi in alcune scene del crimine, cerchiando alcune parti degli scenari per rivelarli (con qualche sgambetto o falsa pista, penalizzanti solo per il punteggio). La fase in tribunale è leggermente più complessa: una barra pende sempre più a vostro favore nel caso in cui la giuria pencoli per la vostra accusa, o sempre più a favore della difesa nel caso accumuliate errori. I testi s'interrogano con la solita modalità, ma quando è la difesa a porre domande è possibile contrastarla con obiezioni mirate. Qualcuno ha giocato all'Ace Attorney di Shu Takumi, evidentemente.

Per la prima volta nella storia dei Telltale, ci possono essere diversi finali in un episodio: si può fallire il processo, lo si può stravincere, o lo si può vincere compiendo scelte non ottimali, come un codardo patteggiamento. A seconda delle scelte prese in tribunale, spesso si giocano scene diverse, e la strada migliore non è sempre moralmente identificabile, rispettando in pieno i frequenti dilemmi morali del telefilm. Dipende tuttavia dal vostro orgoglio se accetterete di proseguire con l'umiliazione delle vostre scivolate, oppure ripeterete la sequenza immediatamente, per non sbagliare mai.
Con un'uscita per i dispositivi portatili che nel 2011 ha la precedenza, una pubblicazione Windows/Mac praticamente non pubblicizzata e senza dvd gratuito al termine della stagione, il messaggio è chiaro: Legacies è concepito come un progetto collaterale di puro casual gaming, finito sulle nostre macchine casalinghe solo per politica multipiattaforma di default (non disprezzabile, ma questa volta forse un boomerang).

Legacies ha il merito di non trascinarsi dietro una finta interattività, e di cercare il nocciolo del franchise eliminando gli orpelli. L'idea in teoria non è contestabile, ma il problema è che la struttura del design lascia uno spazio di manovra così stretto da rendere purtroppo facili gli scivoloni nell'ovvio, in particolare nella prima parte investigativa: i quiz a risposta multipla a volte sono di una banalità assoluta, altre volte sono costretti a porre domande a trabocchetto, giusto per verificare che stiamo seguendo con attenzione la vicenda. Forse portare la relativa maggiore articolazione delle sezioni processuali anche nell'indagine iniziale avrebbe aumentato la qualità dell'esperienza, che per gli standard dei Telltale è, con i suoi ben sette episodi, più forte in quantità. Tra il sesto e settimo episodio, tardivamente e timidamente, Kaufman e i suoi hanno provato ad aggiungere qualche nuova dinamica e qualche bivio, aumentando solo un po' il livello di sfida nel finale, quando un solo caso riattraversa nomi e situazioni di tutti i precedenti. Ma è poca cosa.

La leggerezza di Law & Order : Legacies non è in sé sbagliata, dato che il target a cui si rivolge è quello che ha amato un telefilm diametralmente opposto al gusto nerdico, in contenuti e atmosfere nazionalpopolare (da non intendersi in senso dispregiativo). Il titolo sembra piuttosto soffrire di una sindrome da ultima ruota del carro, che non porta a curare con sufficiente attenzione i suoi singoli elementi: si respira una lavorazione infilata a forza tra progetti più massicci e quindi sacrificata, contando sui giudizi frettolosi di un pubblico da metropolitana/autobus/treno. Tra tutti gli esperimenti dei Telltale tra il 2011 e il 2012, Law & Order rimane sicuramente quello che ha avuto meno paura di dichiarare la sua natura di mero passatempo, contrapposta al videogiocare tradizionale. Peccato comunque che sia scomparso dalla circolazione, specie alla luce del revival televisivo del 2022 con l'inaspettata ventunesima stagione di I due volti della giustizia.

GRAFICA

Difficile chiudere un occhio sulla confezione di Legacies, tirata al risparmio in modo eccessivo e più che comprensibile causa del disprezzo che il titolo si attira, sin dalla sua uscita: non finanzia più l'Ubisoft dei CSI, e si sente. La quasi totale latitanza di una modellazione degli ambienti, sostituiti da sfocate immagini statiche di render parziali o fotografie, è deprimente. Certo il telefilm originale non brilla per varietà di ripresa, e i campi e controcampi abbondano come accade nel gioco dei Telltale, però questo non significa che in tv non ci siano più comparse, scene più vive e occasionali campi lunghi / totali. New York è il cuore pulsante di Law & Order, ma in Legacies la città si respira meno che in The Devil's Playhouse, e la galleria di fauna umana non può essere sufficiente.

In merito a quest'ultima, la direttrice artistica Mai Nguyen, la stessa dei CSI, ha optato per il cel-shading: più che una scelta artistica (com'è invece in The Walking Dead) sembra una scappatoia per evitare i rimbrotti registrati da Jurassic Park in merito alla resa non sufficientemente fotorealistica della figura umana. Una patina cartoon non può essere una panacea automatica per i limiti poligonali dell'engine Telltale Tool, ma è meglio che niente: passabili le animazioni ed espressioni dei visi, abbastanza curate ma tendenti a ripetersi.

MUSICHE E SONORO

Nonostante le musiche vengano accreditate al solito Jared Emerson-Johnson, dubito che ci siano molti brani originali scritti appositamente per il gioco: sono giustamente saccheggiati i temi di Mike Post per il telefilm e per il resto si ascoltano sonorità emotive standard che si noterebbero solo se mancassero. Delusione per i fan americani: il budget risicato non ha permesso nemmeno di avvicinare gli attori originali, e la premiata Bay Area Sound ha fatto il possibile per trovare degli imitatori. La recitazione mi è parsa accettabile nel caso di tutti i protagonisti, ho qualche remora su alcuni comprimari forse troppo caricaturali, ma considerando la grande mole di testi da registrare il risultato si difende bene. Diverse vecchie conoscenze dei Telltale tra i doppiatori dei vari casi, mentre la sola Abbie Carmichael ha avuto nella stagione due doppiatrici diverse: la Rebecca Schweitzer che fu Mona la vampira in A Vampyre Story nei primi tre episodi, e Sydney Rainin nei rimanenti. Il sound-design di Lazar Levine si sforza con rumori ambientali di suggerire le location che si intravedono soltanto.

Revisione: 1/2022

NOTE TECNICHE SULLA PRIMA EDIZIONE (iOS, Windows / Mac)

Law & Order: Legacies venne pubblicato in digitale solo in inglese, a grappoli di episodi, prima in mobile su iOS a partire dal dicembre 2011, poi dal gennaio 2012 iniziò la sua corsa anche su Steam per Windows e Mac, richiedendo lì XP oppure OSX 10.6, CPU da 2Ghz, 2Gb RAM e 256Mb di RAM video. iPhone di ultima generazione e un iPad almeno in seconda versione mettevano al riparo da qualche rallentamento denunciato. Le versioni Windows e Mac consentivano, data l'esilità tecnica di Legacies, di toccare risoluzioni molto alte anche su configurazioni medie. Non esiste come penso sia chiaro un controllo dei protagonisti, e tutto il programma è gestito via mouse. Inedito in quel momento per i Telltale: gli episodi non erano separati, ma il programma di avvio si aggiornava per contenerli, a mano a mano che venivano resi disponibili. Il sonoro dei dialoghi di frequente crepitava in modo inspiegabile su più sistemi e continua a farlo nel 2022, denunciando codice e testing frettolosi, tanto per cambiare.
Il titolo è stato rimosso dalla circolazione dopo la chiusura dei primi Telltale nell'autunno 2018: al gennaio 2022 la licenza con la NBC Universal non è stata rinnovata dalla LCG Entertainment, attuale proprietaria degli asset.

Credits (Windows / Mac)

Responsabile della stagione: Ryan Kaufman
Soggetti e design: Ryan Kaufman (1,5,7), Andy Hartzell (2,6), Ryan Kaufman & Ed Kuehnel (3), Andy Hartzell & Ryan Kaufman (4)
Testi: Ryan Kaufman (1,7), Andy Hartzell & Arie Kaplan (2), Ryan Kaufman & Ed Kuehnel (3,5), Andy Hartzell (4,6)
Tratto dalla serie tv "Law & Order" di Dick Wolf
Produzione: Dave Felton, Jason Lars Berquist
Programmazione: Clarence Lum (sup.), Tulley Rafferty, Keenan Patterson, Mark Gabby
Direzione artistica: Mai Nguyen
Modellazione ambienti: Mark Sheppard
Animazioni: Jeff Sarre, Jed Heuer, Chris Waltner, Simon Tan
Coreografi: Kent Mudle, Jason Latino, Jolie Menzel, Javier J. Espinoza, Nick Mastroianni
Grafica tecnica: Brian Eby, Nora Magyar, Jonathan Sgro, Michael Perretta
Telltale Tool: Kevin Bruner, Jonathan Sgro, Graham McDermott, Carlo Morgantini, Randy Tutor, Ben Ingram, Bruce Wilcox, Dushan Leska, Jeff Brill
Musiche: Jared Emerson-Johnson
Direzione del doppiaggio: Jared Emerson-Johnson e Julian Kwasneski
Sound design: Lazar Levine
Voci principali: Matthew Chavez (Rey Curtis), Rebecca Martin (Olivia Benson), Michael Bennett (Lennie Briscoe), Rebecca Schweitzer (Abbie Carmichael ep.1-3), Sydney Rainin (Abbie Carmichael ep.4-7), Owen Thomas (Michael Cutter), Chuck Kourouklis (Jack McCoy), Rashida Clendening (Anita Van Buren)
Supervisione testing: Jeremy Acs, Daniel Morris
Mansioni aggiuntive: Mark Darin, Jonathan Straw (design), Ryan Benno, Mike Sherak, Chuck Jose (grafica), DQ Entertainment International (modelli dei personaggi), Nat Dart, Crystal Langley, Present Creative (interfaccia)

Altre edizioni e porting

Edizione retail inglese
Siccome il gioco ormai è introvabile ed è improbabile che sia riedito, per scarso successo e per la necessità di firmare una nuova licenza, vi segnalo che si può recuperarne l'edizione retail GSP / Avanquest Software, di cui vedete la copertina più in basso. Io la rinvenni sull'Amazon inglese per pochi soldi, ma non dovrebbe essere molto difficile nemmeno reperirlo nell'usato. Per evitare di registrarvi al sito del publisher durante l'installazione, dribblate il launcher e avviate direttamente il setup. Il gioco parte anche senza disco nel drive.

Copertine

Vi ricordo che per avere una panoramica più esaustiva sulle copertine e sui materiali delle confezioni, dovete integrare quel che vedete con una ricerca su Mobygames. Le copertine mostrate in questa pagina non hanno valore esaustivo, ma indicativo e affettivo, provenendo dalla mia collezione personale.

Windows Dvd-Rom (edizione retail inglese)
Sin dalla sua pubblicazione digitale, Law & Order: Legacies mi era sempre sembrato alquanto precario, quindi quando ho realizzato intorno al 2013-2014 che i Telltale avevano stretto un accordo per una distribuzione fisica su suolo inglese e tedesco, mi sono messo per principio a caccia di questo essenziale dvd-case, privo persino di un manuale cartaceo.