Vai al contenuto

Un'avventura grafica
come non se ne vedevano da un pezzo?

Nel dicembre del 2004 uno dei componenti del gruppo genereAvventura mi contattò pregandomi di dare loro un parere su un progetto sul quale stavano lavorando da un po' di tempo: un'avventura grafica bidimensionale vecchio stile e freeware, colossale omaggio ai miti inossidabili del genere. Scritta in flash, doveva essere qualcosa di facilmente giocabile da chiunque tramite un normale browser. Sventuratamente all'epoca non ero in grado di collaborare con un serio beta-testing a causa della patetica connessione dial-up che mi rendeva impossibile interagire agevolmente con un progetto del genere. Feci tuttavia in tempo a rendermi conto della cura estrema riposta nella produzione, ma non potevo andare oltre una valutazione sommaria della grafica. Dopo tanta acqua passata sotto i ponti (e dopo un mio provvidenziale passaggio all'ADSL) mi sono all'improvviso trovato davanti un lavoro che mi ha lasciato di stucco. Presentato come "un'avventura grafica come non se ne vedevano da un pezzo" La Terribile Minaccia degli Invasori dell'Audiogalassia (d'ora in poi LTM) mi è apparso come un piccolo evento per la storia del genere nel Belpaese e - dissento dagli autori, ma suppongo che a loro farà piacere - qualcosa di più di un omaggio nostalgico.

Due piedi ben piantati

La storia molto in breve: il pirata informatico Empi3 viene rapito da un terzetto di perfidi alieni capitanati dal Re Mix. Il suo computer è indispensabile per alimentare un'apparecchiatura che permetterà il dominio della Terra, ma solo quando determinati catalizzatori vi saranno stati inseriti. Tali catalizzatori sono sei reliquie di storia musicale (tipo il disco di platino del Thriller di Michael Jackson), che gli alieni tenteranno di recuperare viaggiando nel tempo. Confuso ma indomito come ogni buon interprete di adventure demenziali, Empi3 deciderà di sventare i piani degli alieni mettendo le mani sulle reliquie prima che ci riescano loro, trafugando una cintura per i viaggi nel tempo e rimbalzando tra Woodstock, Londra e Torino in varie epoche. Ovvio constatare che la premessa del gioco è la fusione, sia nella trama sia nella struttura di gioco, di Zak McKracken and the Alien Mindbenders e Day Of The Tentacle. Tanto per fare il lucasdelirante, vi avviso che troverete riferimenti, citazioni e/o personaggi da svariate avventure Lucas (spettacolare la presa in giro degli arazzi di Loom). Ve lo dico sinceramente, non scriverei un articolo esclusivo solo per questa caratteristica: gestisco questo sito ma non vivo di nostalgia. Bastano però pochi minuti di gioco perché il radar di un appassionato del genere si attivi: LTM non è solo un omaggio al mondo dei videogiochi d'antan, ma anche un omaggio alla musica. Un'operazione autoreferenziale (cioè: videogioco che parla di videogioco, come il cinema che parla del cinema) ha sicuramente un suo perché, ma sono sempre stato portato a pensare che si accontenti di rimanere in equilibrio precario "su una gamba sola". Il citazionismo dei modelli da solo non è sufficiente a generare un titolo solido. I genereAvventura hanno invece dotato il loro prodotto di due gambe e due piedi ben piantati in terra: l'omaggio agli adventure che hanno fatto sognare una generazione con l'inchino alla musica che ha fatto sognare questa stessa generazione (e anche altre). D'accordo, riferimenti alla musica c'erano già in Zak, ma erano integrazioni alla caratterizzazione di alcuni personaggi, qui la musica e la storia della canzone contemporanea sono inglobate nelle intenzioni poetiche degli autori: si succedono nella storia inchini, impeti e dichiarazioni passionali a determinati cantanti, prese in giro leggere e meno leggere del trash canoro, il tutto condito con una conoscenza specifica di alcuni gruppi e di alcune leggende. Il fiorire di ammiccamenti farà la gioia di chi condivide le stesse passioni musicali del team di sviluppo.

E vai con l'inno di Mameli

Le due anime narrative del gioco (mondo delle avventure e mondo della musica) si alimentano e si sostengono a vicenda, ma c'è un ulteriore collante che le mantiene insieme. Sinceramente è stato questo collante che mi ha spinto a scrivere l'intero articolo che avete sotto gli occhi. LTM è un adventure comico italiano. Fermi tutti: lo so, non è una novità. Nel 1999 i Prograph/Nayma realizzarono Tony Tough and the Night of the Roasted Moths, avventura demenziale che aveva un'atmosfera non dissimile da quella di LTM, ma - attenti qui - era pensata per poter essere venduta anche all'estero. Ciò comportava che ogni tipo di riferimento alla cultura italiana, ogni citazione di personaggi, modi di dire e tendenze del nostro paese dovesse essere tagliato fuori o al limite soppesato e limitato moltissimo. Ricordo in particolare che bisogna risalire a vecchi classici come Nippon Safes Inc. e The Big Red Adventure dei Dynabyte per trovare in giochi italiani venduti anche all'estero goliardìa tipicamente italica o riferimenti praticamente inequivocabili a Pippo Baudo o Berlusconi. La natura orgogliosamente freeware del progetto dei genereAvventura permette al team una libertà inusitata nell'organizzazione dei contenuti ed io, giocando, mi sono sentito a "casa mia" come mai mi era capitato prima giocando ad un'avventura grafica. Chiariamo bene questo concetto: non sono contro l'aspirazione ad un mercato internazionale - anzi - però una volta ogni tanto fa piacere ridere con riferimenti culturali nostrani: nella produzione videoludica italiana viviamo il contrario di ciò che accade nel nostro cinema. Dove la nostra cinematografia spesso è tanto impantanata nel locale dal non poter essere facilmente vendibile (o comprensibile) all'estero, i nostri videogiochi (vedasi la pur eccelsa opera della Milestone) sono svuotati di caratterizzazione nazionale. Un equilibrio è importante: per una volta gli stranieri reagirebbero a LTM come noi reagiamo alle citazioni oscure americane di uno Psychonauts o di un Sam & Max. Che bella, curiosa ed originale sensazione. Quando non parlano direttamente di un fenomeno italiano, i genereAvventura lo "filtrano" comunque attraverso il punto di vista italiano (gli Iron Maiden registrano... a Torino!?!?!?) Fantastico e ben lontano dagli stereotipi.

Più generazionale che nostalgico

Uno dei "difetti" del gioco, un protagonista dalla personalità poco definibile, è in realtà una sua caratteristica quasi imprescindibile: più che un personaggio, Empi3 è una sorta di summa vivente degli autori stessi de LTM. Appare come un ragazzino, ma è una personificazione dei sentimenti di un trentenne italiano (o giù di lì, ci scommetto: si vedano i riferimenti a Creamy, Lamu, Jeeg...). Quasi fosse lo sforzo di una vita, i genereAvventura disseminano ogni locazione di decine di hotspot che permettono a Empi3 di scherzare probabilmente come loro e persino - coraggiosamente e ironicamente - di esprimere pareri netti sui valori dell'esistenza, con citazioni non al 100% comiche. Forse non era voluto, forse è stato tutto spontaneo, ma in questo caso... ancora meglio. Non si porta a termine un progetto come questo in tre lunghi anni, senza profitto alcuno, senza condividere con i collaboratori spontanei un minimo di visione della vita, sono pronto a scommetterci. Lo strumento dell'adventure qui è stato suonato da una band affiatata. Tra l'apparizione di un giocattolo anni Ottanta, un dialogo esilarante con un paninaro e finte schermate di caricamento multicolore (come avveniva con i floppy e le cassette del C64!), un quasi-trentenne come il sottoscritto non può fare a meno di ridacchiare, ma credo che anche un giocatore più giovane potrà trovare il tutto divertente e magari informarsi su alcuni fenomeni che non conosce (c'è sempre Wikipedia). Il punto di vista generazionale in pratica "dilata" la dimensione citazionistica: più che un gioco ripieno di citazioni, LTM è un viaggio all'interno dei ricordi.

Ed è pure una buona avventura!

Tutti gli avventurieri secondo me dovrebbero apprezzarlo anche dal punto di vista della giocabilità. Dopo le prime battute, Empi3 può già viaggiare per tutte le epoche, in modo del tutto non lineare, almeno in apparenza. I genereAvventura hanno infatti furbescamente messo davanti al giocatore alcuni problemi ancora prima che Empi3 possa avere accesso agli oggetti necessari a superarli: sulle prime questo frustra un po', però poi ripaga nel momento in cui, trovati quegli oggetti, il giocatore ha subito l'illuminazione e corre a metterla in pratica. Nella maggior parte dei casi è quindi evitato il temibile "enigma al contrario" di cui parlava Ron Gilbert nel suo saggio, né paga l' "usa tutto con tutto". Tra l'altro, molti enigmi sono di fatto delle gag, con alcune intuizioni francamente geniali (tutto il pezzo riguardante i Take That è fa-vo-lo-so): l'omaggio vero a Day Of The Tentacle è in questo concetto, non tanto in un logo del Tentacolo Viola che campeggia in una schermata. Non che non vi siano difetti: il finale non è proprio all'altezza del resto, la grafica - pur eccellente e personale - non è costante nella resa (le strade di Torino non mi hanno convinto molto), le musiche di accompagnamento sono ottime ma troppo poche per evitare la ripetitività, tuttavia sono difetti che mi è capitato di notare a volte in titoli commerciali! Di imbarazzante o tirato via qui non c'è nulla.

Tanto di cappello

Se cominciamo a tracciare quindi un bilancio dell'esperienza dei genereAvventura, ne vien fuori qualcosa di davvero speciale. Speciale per la sua natura narrativa (omaggio-citazione generazionale italiana mai banale e sincera al punto da convincere anche i non-puristi), ma ancor più speciale perché - sfruttando il canale della distribuzione gratuita via web - si riappropria di una libertà appoggiandosi su quanto di meglio la tecnologia attuale offra a chi voglia esprimere le proprie idee: la rete. Matematico che qualcuno pensi: "Per una cosa così dovevano farsi pagare!".... ne siamo certi? Magari il gioco ne sarebbe risultato più sicuro in alcuni dettagli e avrebbe anche sfoggiato un bel doppiaggio, ma quanti tagli avrebbe dovuto subire per essere venduto anche in Svezia e Moldavia? Io non sono un idealista e penso che l'arte si debba sempre pagare perché coinvolge il tempo prezioso nella vita di una persona, ma in questo caso la natura gratuita di LTM racchiude il senso della sua esaltata ed esaltante generosità, nonché del suo sincero calore.
Si prega di scaricare e/o giocare dal loro sito. Mi prendo la responsabilità della più banale delle raccomandazioni: non ve ne pentirete.
P.S.: Nel sequel voglio Joe Falchetto (chi ha orecchie per intendere intenda).