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Mr. Robot 1.51exfiltrati0n

(2016, Night School Studio - Adam Hines, Sean Krankel)

Uno dei primi esempi di "found phone" game, simulazione di cellulare rinvenuto, il cui contenuto va esplorato per risolvere un mistero: in questo caso, interazioni e "storia" sono legati alla serie tv Mr. Robot di Sam Esmail, interpretata da Rami Malek.

Analisi

Nella serie tv Mr. Robot di Sam Esmail, l'hacker Elliot si lega a un gruppo che si fa chiamare fSociety, per attaccare e abbattere il colosso ECorp: sono costretto a semplificare per evitare spoiler, perché lo svolgimento della storia, lo noterete se vorrete vederla, è piuttosto folle. I Telltale non riuscirono a resistere alla tentazione di chiederla in licenza per una loro ma questa volta seguirono un iter diverso dal solito. Invece di occuparsi del gioco anche come sviluppatori, si limitarono a pubblicare un lavoro affidato ai Night School Studio, cofondati da Adam Hines, ex-Telltale, che già dal primo loro titolo Oxenfree aveva dimostrato di voler riapplicare quel principio di narrazione interattiva con scelte a strutture d'interfaccia più varie. Dopo la terza persona esplorativa di Oxenfree, i Night School cambiarono ancora, calandosi nel mondo hacker nel modo più intelligente, dando contemporaneamente anche una salutare scossa allo stampino dei Telltale.

 

 

Mr. Robot 1.51exfiltrati0n, disponibile su iOS e Android fino al fallimento dei Telltale nell'autunno 2018, si presentava geek già nei rispettivi store, con estensione ".ipa" o ".apk" direttamente nel titolo: la natura di software dell'esperienza non era sottointesa nel mezzo, com'è ovvio per tutti i videogiochi, ma veniva subito enfatizzata. All'avvio, il proprio cellulare o tablet si trasformava, con tanto di desktop simulato e programma di chat, nel cellulare che si suppone abbiamo rinvenuto per caso, per strada. Saltava fuori che questo apparecchio era la chiave di volta di un attacco alla sicurezza dell'ECorp: arrivavano messaggi e chat di tutti i tipi. Alcuni erano del tutto slegati dalla "storia" e servivano soltanto a cesellare l'atmosfera, altri provenivano invece proprio da Elliot e da Darlene, l'altra hacker della fSociety (a proposito, se la trovate irritante nella serie, qui è ancora peggio!). Nelle chat legate a personaggi fondamentali, venivamo posti di fronte a scelte multiple di dialogo: altro non sono che le classiche "scelte" che hanno reso famosi i Telltale. In altre parole, bisognava prendere decisioni moralmente massacranti, trovandosi di fronte gli usuali test del nostro senso etico.
Proprio la meccanica di base, tuttavia, mi spinge alla prima delle mie rimostranze: pur presentata in modo diverso da quello di un The Walking Dead, che usa un linguaggio cinematografico, nella sostanza è sempre la stessa. Come risvolto positivo, c'è comunque da riflettere sulla possibilità di veicolare il design dei Telltale in forme differenti: tutto sommato, considerando l'assenza di sfida tradizionale dei loro prodotti, anche uno stravolgimento della forma poteva essere di per sé nuova sostanza, in un certo senso.

 

 

La seconda rimostranza, e mi viene spontanea dopo aver visto la prima stagione della serie, è che la grande dimestichezza con cui la fSociety si muove nel mondo dell'hacking mi pare un po' incompatibile con la dabbenaggine che porta a perdere per strada uno smartphone fondamentale alla causa: insomma, l'idea denota creatività e i testi di Elliot e Darlene sono molto fedeli al loro modo di esprimersi, ma non so quanto sia fedele fino in fondo allo spirito del telefilm.
Per il resto, le poche ore trascorse con l'esperimento dei Night School erano divertenti e ansiogene: Hines e i suoi abbracciarono senza rete pure i tempi morti di una vera comunicazione social con uno smartphone, quindi ci si richiedeva di aprire in background il gioco quando accendevamo il nostro vero cellulare. Nel corso delle ore e di qualche giorno, i messaggi comparivano sul desktop rispettando più o meno i ritmi della vita reale. Con una grafica e un sonoro essenziali ma efficaci (suggerisco la disattivazione delle musiche di SCNTFC), la sensazione di realismo era piuttosto coinvolgente, al netto dei limiti che ho avanzato, ed è stata all'altezza della modesta spesa: 3.30 euro su Android (requisiti Octa-Core, 4.03, OpenGl 3.0 ES, Mali-T760MP8, 3Gb RAM) e 3 euro su iOS (6.0 minimo). Chissà se sarà mai riproposto. Come Oxenfree, Mr. Robot 1.51exfiltrati0n era programmato con Unity e non richiedeva una reale connessione internet attiva.

Revisione: 10/2016

Credits (iOS/Android)

Soggetto: Kor Adana, Adam Hines
Testi: Adam Hines
Design e produzione: Kevin Riach
Programmazione: Bryant Cannon, Brody Brooks
Grafica interfaccia: Ruel Pascal (e Heather Gross)
Social media: Kylie Moses
Musiche ed effetti: SCNTFC